Oggi
accogliamo una cara amica, un delizioso ritorno direi, per parlare di passione
e sentimenti. A Luglio in tutte le edicole, per la collana Passion della
Harlequin, troveremo il nuovo romanzo di Simona Liubicich, Seduzione e
vendetta.
Facciamoci
raccontare da lei i vari passi di questa felice avventura: dalla nascita alla
pubblicazione.
Ciao
Simona, è un piacere averti qui per parlare del tuo "nuovo" libro. In
ricordo del tuo promo lavoro sono felice di aver contribuito in qualche modo
alla tua crescita, o almeno spero.
Prima domanda... pensi che il tuo cognome dal sapore straniero ti abbia
favorita un po'? (sono spiritosa eh?!)
Ciao carissima Libby,
permettimi innanzitutto di asserire che è un onore essere nuovamente
protagonista del tuo blog. Il mio cognome, bella domanda questa. Le mie origini
sono serbo-croate ma tengo a precisare che nel 1942, quando sono nati i miei
genitori, Fiume (l’odierna Rijeka) era ITALIANA, quindi noi siamo italiani a
tutti gli effetti. La mia famiglia è stata esule nel proprio paese, scacciata
dalla propria terra perché contraria ai principi politici della dittatura
comunista di Tito, distrutta e privata di ogni bene da un tipo di governo che
mai approverò. Hanno dovuto ricominciare tutto da capo con fatica ma ce l’hanno
fatta egregiamente, a testa alta, sempre orgogliosi di essere fiumani. Io sono
nata in Liguria, terra di mare e
leggiadra come narra Vincenzo Cardarelli, poeta a me molto caro. La
Harlequin mi ha domandato se volevo usare uno pseudonimo per i miei libri;
assolutamente no, scriverò sempre col mio nome, del quale vado molto
orgogliosa, questo me l’hanno insegnato mio padre e mia madre, due grandi
persone alle quali devo tutto.
Com'è nata l'idea di questo romanzo
pieno di passione?
Ricordi? Ho iniziato proprio con te tempo fa con il mio primo lavoro,
“Sfumature del deserto”; ricordo ancora le tue parole, un po’ forti, severe ma
giuste e che avevo apprezzato molto. Le critiche erano costruttive e avevi
ragione, ero solamente all’inizio del percorso, la mia scrittura era ancora
grezza, la salita verso la vetta irta e non dimentico di rimarcare che in
salita io ci sono ancora! Mi sono applicata con costanza e tenacia, ho letto
decine e decine di libri, dai classici sino agli ultimi contemporanei
assorbendo nozioni, informazioni e tecniche di scrittura. Ho provato e
riprovato, gettando via non so quanti stralci di lavori che non mi piacevano.
Poi, il numero di zero di ROMANCE MAGAZINE, l’esordio delle esordienti, la
prima a rompere la barriera con “Ricordo di un amore”, uscito in una notte
durante le feste di Natale. Un racconto che è piaciuto molto e che mi ha dato
molta soddisfazione; essere la prima significava molto per me, una prova
difficile che non sapevo se avrei superato. Poi da allora, GVE e i racconti
mensili, anche quelli un ottimo allenamento e lavoro di grande soddisfazione
(non sono poi così semplici da scrivere come molti al contrario credono), Delos
con le antologie di Franco Forte, un onore essere stata selezionata, sino a
giungere a Romantic Rome, dove ho conosciuto di persona donne, scrittrici
grandiose del calibro di Mariangela Camocardi, Roberta Ciuffi, Teresa Melville
e Carla Maria Russo che mi ha commossa sino alle lacrime quando ha letto un
passaggio di quel suo libro meraviglioso che si intitola “Lola nascerà a
diciott’anni” e dove è nata l’idea del mio romance storico. A due di loro in
particolare devo moltissimo: Mariangela, che mi ha spronato a dare il meglio di
me, mi ha sostenuto moralmente quando credevo di non esserne capace, di non
avere la forza di continuare e Teresa, che ha letto i primi due capitoli del
romanzo che presto leggerete tutte voi e che mi ha ben bacchettato! Sì, ha
corretto alcuni aspetti stridenti della mia scrittura, regalandomi informazioni
preziosissime che hanno letteralmente modificato il mio modo di scrivere.
“Seduzione e vendetta” è cominciato da lì, un lavoro lungo, pesante e che mi ha
regalato emozioni intense e momenti di grande sconforto, l’empasse, quando non
sai come proseguire e ti blocchi pensando di non riuscire ad andare avanti.
Sette mesi di applicazione totale, revisioni su revisioni sino alla fine.
“Ed ora?” mi sono domandata “che cosa faccio?”…Ancora una volta, Mariangela
Camocardi mi suggerisce un jolly: MATERA e il WOMEN FICTION FESTIVAL! “Io ci
provo!” mi sono detta e durante il volo pensavo al mio manoscritto e
all’appuntamento che avevo fissato con il guru dei romance Harlequin,
Alessandra Bazardi; tremavo di paura ed ero convinta che non ce l’avrei fatta.
Tre mesi di attesa estenuante poi, pochi giorni prima di Natale quella
telefonata di Alessandra mentre attendevo mia figlia in auto sotto la
scuola…”E’ bello!” mi disse e io iniziai a piangere (te ne eri accorta Ale?).
Da lì il libro passò nelle mani di Emanuela Velludo, responsabile editor dei
Passion perché diciamocelo ragazze, il mio libro è un po’ osé e non poteva
essere inserito negli storici normali; gli erotici mi sono sempre piaciuti,
magari non tutti ma ammiro Charlotte Featherstone e i suoi lavori, splendidi.
Così, eccomi di nuovo qui ma questa volta con un lavoro ufficiale e importante,
che ora mi sta facendo anche paura. Piacerà, non piacerà? Solo voi potrete
rispondermi…
Avevo
intuito che fosse un romanzo di fuoco, perché non ci racconti un po’ la trama e
i personaggi? Ovvio che il finale deve restare misterioso, altrimenti roviniamo
la lettura a tutte, ma qualche anticipazione succulenta su tutta questa
passione puoi darcela?
Ahhaha, ecco che si comincia con un po’ di
spoiler, ma poco eh? Or dunque, la nostra storia inizia in quel di Genova, la
Superba del 1810 del regno Napoleonico, dove la giovane diciottenne Costanza,
figlia di un ricco marchese e donna anticonformista, si ritrova in casa la
nuova moglie del padre; Sveva, una sua quasi coetanea, arrivista e perfida.
L’attrito tra le due si rivela istantaneo e quando Costanza s’accorge dei
maneggi della matrigna per farle sposare un ignobile barone che brama solo di
metter le mani sull’ingente patrimonio familiare, decide di fuggire verso Roma
accompagnata dalla fida balia Maria per cercare aiuto presso la zia materna.
Lungo il percorso, viene soccorsa in una locanda dall’uomo che le farà battere
il cuore per la prima volta; l’arrogante conte romano Simone Aldobrandini
Colonna. Schermaglie amorose inaspettate coinvolgeranno i due in una serie di
piccanti interludi ed equivoci durante il viaggio verso la Città Eterna e
mentre lei s’accorge di essere perdutamente innamorata, Simone, libertino
famigerato in tutto il regno, di accasarsi non ne vuol proprio sapere, pur
accorgendosi che il suo cuore gelido alla presenza di Costanza, freme
inaspettatamente.
Giunti a Roma, un evento imprevisto lo farà capitolare per il matrimonio,
conscio ormai di provare qualcosa di molto profondo per la giovane marchesa. Ma
qualcuno trama alle loro spalle; individui abietti, criminali pronti a
distruggere un amore che sta sbocciando inaspettato colpiranno i due giovani
nel peggiore dei modi sino ad un rocambolesco inseguimento per mare sino alle
coste assolate di Tripoli, dove l’amore, ovviamente, trionferà…
Chi
ti ha ispirato per questi due protagonisti così frizzanti? E più in generale
come costruisci un personaggio? Prendi spunto da persone reali? Come li rendi
coerenti?
La storia doveva iniziare a Genova, la mia città e lui, il mio protagonista,
doveva chiamarsi Simone come me, un “quadrifoglio portafortuna” per il mio
lavoro nel quale stavo riponendo tutte le mie speranze. Simone Aldobrandini è
il personaggio che ho costruito per primo e al quale ruota attorno la storia
insieme a Costanza; nobile di altissimo lignaggio, borioso, bellissimo e
bastardo, incarna tutte le mie fantasie personali. Vi accorgerete di
similitudini con un attore che adoro e qui Giusy Berni si alzerà gridando “Io
lo so…io lo so!!” ma credo anche molte altre! Biondo e altissimo, i capelli
portati lunghi contro il volere della moda del momento, Simone ha un passato
tremendo che non riesce a dimenticare e fantasmi che lo tormentano giorno e
notte. Libertino incallito, ama il sesso e i passatempi più perversi e non
risparmierà neppure Costanza dalle sofferenze ma questa proprio non ve la
racconto…
Costanza Balbi: unica rampolla di una delle famiglie più in vista e potenti
della Superba, si ribella alla matrigna e allo stesso padre che, preso dalle
spire sensuali dell’affascinante seconda moglie, non si accorge del tranello
nel quale la figlia sta per cadere. Costanza è sagace, impertinente e dalla
lingua tagliente, non si ferma di fronte a nulla; non incontrerete una
protagonista remissiva ma una ragazza con forti passioni come la pittura d’acquaforte,
l’equitazione e…i fucili! Rischierà tutto per sposare l’uomo di cui è
innamorata e ben presto anche la vita stessa, sfidando donne appartenenti a una
corte romana corrotta e pronte a tutto per scalzare colei che ha fatto breccia
nel cuore dell’enigmatico e glaciale Simone…
Certamente Simone è stato creato, come ho già detto prima, verosimilmente
somigliante a un attore svedese ma il carattere, l’onore e l’amore che
dimostrerà sono frutto della mia fantasia. Volevo un bastardo capace di amare,
un uomo che commettesse sbagli clamorosi dettati dalla stupidità umana e dalla
lussuria maschile, capace di suscitare rabbia ma anche sentimento in chi
leggerà di lui.
Costanza è un personaggio del tutto a sé, non potrei paragonarla a nessun
altra; giovane e inesperta ma tutt’altro che sciocca, lotterà per un amore da
conquistare con le unghie e i denti e con un finale non scontato. Altezzosa
quanto basta per la sua posizione sociale, è capace di gesti sociali del tutto
sconvenienti ma anche di regale glacialità e acuta intelligenza. Trovarsi di
fronte un uomo come Simone, esperto di guerra e arti amatorie, apparentemente
freddo come il ghiaccio del nord, non sarà facile ma quando tutto sembrerà
perduto…
Difficile prendere spunto da persone reali quando devi scrivere uno storico;
sei a confronto con un’epoca diversa, costumi e abitudini differenti e
linguaggi che non rispecchiano il nostro. E’ stato molto più semplice col
contemporaneo; lo storico ha bisogno di ricerche, dati precisi e molta
attenzione a non incappare in anacronismi. Insomma, un lavoraccio...
Molti altri personaggi ruotano attorno a questo regency, ognuno con i propri
tratti e carattere e c’è qualcuno al quale mi sono affezionata, per il quale
sto già pensando a un secondo romanzo e del quale ho già buttato giù qualcosa.
Renderli coerenti è difficile! Io già non sono coerente di mio, come potrei
riuscire a rendere “perfetti” i risultati delle mie fantasie? Cerco di farli
“ragionare” ma talvolta mi prendono la mano allora devo fare marcia indietro e
riprendere il controllo della situazione.
Leggendo un po' tutti i racconti che hai
pubblicato qui e là, ho potuto apprezzare un grande miglioramento nel tuo modo
di scrivere, una vera crescita. Quando hanno contribuito quei piccoli pezzi
alla tua maturazione come romanziera?
Mi ci sono applicata con molto impegno Libera e con una cosa che io, da
esordiente qual ancora mi ritengo (non sei nessuno con la pubblicazione di un
solo libro, questo lo tengo bene a mente!), consiglio a tutte coloro che
vogliono aprire le ali per spiccare il volo nell’universo dell’editoria:
UMILTA’. Siate critiche, sempre, non ci si deve mai beare del proprio lavoro, è
un errore gravissimo, mai pensare “Come è bello!”. Io non so quante volte ho
gettato tutto nel cestino, interi capitoli che al momento mi sembravano belli e
poi riletti, facevano pena. Anche ora, ne sono sicura, quando rileggerò
“Seduzione e vendetta” troverò cose che non mi piaceranno più! Bisogna leggere,
leggere e leggere, non mi stancherò mai di dirlo. Si può leggere qualsiasi
genere, basta farlo senza fermarsi perché è un’evoluzione continua e non si
finisce mai di imparare, mai. Ascoltare i consigli di chi ha più esperienza di
noi, di quelle grandi scrittrici che ormai sono delle veterane e che avranno
sempre qualcosa da insegnare a noi allieve, che dovremo tenere le ali basse e
mai farci prendere da arroganza e manie di grandezza. Salire è difficile,
precipitare è facilissimo!
Visto
che il consiglio a chi volesse intraprendere lo stesso sogno l’hai già dato, mi
hai bruciato una domanda (ehehehe). Non mi resta da chiederti dei tuoi progetti
futuri e nuovi lavori…
Beh, in questo momento sto lavorando
contemporaneamente a due romanzi; un vittoriano ambientato a fine ottocento a
Londra, durante il periodo di Jack lo Squartatore che è già a buon punto e le
basi del sequel di “Seduzione e vendetta” che vedrà come protagonista un altro
personaggio importante della prima storia. Ma per questo dovrete aspettare un
po’…
Grazie
Simona. E’ stato divertentissimo chiacchierare con te. Non vedo l’ora di
leggere il tuo romanzo. In bocca al lupo per tutto.
Grazie
a te Libera per avermi dato la possibilità di essere di nuovo qui con te e con
tutte le nostre lettrici. A presto con “Seduzione e vendetta”!!